Il nuovo sistema di classificazione dei film

Spesso ci viene chiesto se un film è adatto o meno a voi, o alla vostra famiglia citando le fonti più disparate. Tale meccanismo, in Italia, è dipeso dal 1998 a poche settimane fa dall'operato della Direzione Generale per il Cinema (un organismo che faceva capo al Ministero dei Beni Culturali).

Dopo solo 4 anni di lavoro però, il Ministero della Cultura ha voluto abolire definitivamente la censura portando la classificazione dei film verso la autoresponsabilizzazione delle case di distribuzione collegata ad una revisione a posteriori della Commissione per la Classificazione delle opere cinematografiche, composta da diversi esperti (giuristi, sociologi, psicologi, esperti del cinema ecc ecc.). 

Il decreto che è entrato in vigore a dicembre 2021, quindi, consente agli operatori del settore e ai clienti di identificare chiaramente quelli che sono i contenuti consentiti alla fruizione secondo delle classi di età. Ad ogni classe è attribuita una diversa distribuzione delle tematiche di violenza, sesso, uso delle armi di alcol o droga, turpiloquio o discriminazione e odio.

Tutti i clienti, al fine di ottenere una visione maggiormente consapevole del film scelto per se e per i propri familiari sono invitati a prendere lettura di quanto qui sotto, estratto direttamente dal Decreto direttoriale recante disposizioni attuative ex art. 7, comma 2, del d. lgs. 203/2017, linee guida e icone di classificazione delle opere cinematografiche.pdf che potete scaricare direttamente dal link. 

Ci sembrava la giusta strada per permettere a tutti di ottenere il massimo dalla nostra esperienza cinematografica.

La classificazione delle opere cinematografiche:

guida alla presenza dei contenuti sensibili

 

Opere per tutti

Le opere per tutti sono adatte alla visione di qualsiasi tipo di pubblico. In particolare esse presentano le seguenti caratteristiche:
➢ Violenza: la violenza mostrata è infrequente, appena accennata e rappresentata in un contesto comico, animato o non realistico.
➢ Sesso: non sono mostrate scene di sesso oppure sono mostrati solo comportamenti sessuali blandi e/o blandi riferimenti ad essi.
➢ Uso di armi: l’uso di armi è giustificato dal contesto narrativo.
➢ Linguaggio e turpiloquio: l’uso di un linguaggio blasfemo/volgare può essere presente solo in maniera blanda e infrequente.
➢ Uso di sostanze stupefacenti o alcol: riferimenti alle droghe o all’alcol possono essere presenti solo
in maniera infrequente e innocua, o avere un puro scopo educativo.
➢ Discriminazione e incitamento all’odio: i contenuti discriminatori e/o di incitamento all’odio
generalmente non sono accettati, a meno che non siano chiaramente stigmatizzati o rappresentati allo scopo di prevenire il fenomeno.


Opere non adatte ai minori di anni 6

Le opere che rientrano in questa categoria sono sconsigliate, a giudizio della Commissione, per la visione da parte dei bambini fino a 6 anni. Non si tratta però di un divieto: chi esercita la responsabilità genitoriale può decidere di mostrare questi contenuti ai minori se lo ritiene opportuno.

Per quanto riguarda nello specifico i contenuti sensibili, le opere classificate come non adatte ai minori di 6 anni presentano le seguenti caratteristiche:
➢ Violenza: la violenza può essere mostrata ma non in maniera pervasiva e cruenta.
➢ Sesso: non sono mostrate scene di sesso esplicite o sono mostrati solo comportamenti sessuali blandi o blandi riferimenti ad essi.
➢ Uso di armi: l’uso di armi può essere presente purché non inciti ad emulazione.
➢ Linguaggio e turpiloquio: l’uso di un linguaggio blasfemo/volgare può essere presente solo in maniera coerente alla caratterizzazione dei personaggi.
➢ Uso di sostanze stupefacenti o alcol: riferimenti alle droghe o all’alcol possono essere presenti solo se non mostrati in maniera positiva o desiderabile o se abbiano una finalità educativa.
➢ Discriminazione e incitamento all’odio: i contenuti discriminatori e/o di incitamento all’odio generalmente non sono accettati, a meno che non siano chiaramente stigmatizzati o trattati per
finalità educative.


Opere vietate ai minori di anni 14

I minori che hanno meno di 14 anni non sono ammessi alla visione delle opere che rientrano in questa
categoria. Possono entrare in sala cinematografica solo se hanno almeno 12 anni e sono accompagnati da un
genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale.

➢ Violenza: la violenza è mostrata in maniera ricorrente e/o significativa e/o morbosa con enfasi su dettagli come ferite, sangue, etc. e non è giustificata dal contesto narrativo. In particolare, la narrazione della violenza sessuale è esplicita, non coerente con il contesto. Particolare attenzione viene posta al potenziale di imitazione del comportamento mostrato.
➢ Sesso: scene di sesso o riferimenti ad esso sono mostrati in maniera insistita ed esplicita.
➢ Uso di armi: l’uso di armi è insistito e non giustificato dal contesto. Particolare attenzione viene
posta al potenziale di imitazione del comportamento mostrato.
➢ Linguaggio e turpiloquio: l’uso di un linguaggio blasfemo/volgare è presente in maniera insistita e non giustificato dal contesto narrativo.
➢ Uso di sostanze stupefacenti o alcol: sono presenti riferimenti alle droghe o all’alcol e il loro uso è rappresentato esplicitamente come un comportamento positivo o desiderabile.
➢ Discriminazione e incitamento all’odio: i contenuti discriminatori e/o di incitamento all’odio sono mostrati come comportamenti positivi o desiderabili oppure sono associati a personaggi percepibili positivamente.


Opere vietate ai minori di anni 18

I minori che hanno meno di 18 anni non sono ammessi alla visione delle opere che rientrano in questa
categoria. Possono entrare in sala cinematografica solo se hanno compiuto almeno 16 anni e sono
accompagnati da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale.

➢ Violenza: la violenza mostrata è esplicita e gratuita e contiene contenuti che possano in qualche modo risultare pericolosi per gli individui, incoraggiare la violenza o farla apparire come desiderabile. Sono presenti, a titolo esemplificativo, scene dettagliate e prolungate di violenza, inclusa la violenza sessuale o la tortura, o che suggeriscono che le vittime sono consenzienti.
➢ Sesso: scene erotiche o riferimenti sessuali sono mostrati in maniera continua o l’opera ha carattere pornografico.
➢ Uso di armi: l’uso di armi è incoraggiato o mostrato come desiderabile.
➢ Linguaggio e turpiloquio: il linguaggio utilizzato contiene frasi fortemente offensive, violente, discriminatorie e senza alcun tipo di stigmatizzazione.
➢ Uso di sostanze stupefacenti o alcol: l’uso di droghe è rappresentato come positivo o desiderabile oppure sono presenti scene volte a dare suggerimenti su come reperire, fabbricare o utilizzare tali  sostanze.

➢ Discriminazione e incitamento all’odio: i contenuti discriminatori e/o di incitamento all’odio, oltre ad essere presentati come comportamenti positivi e/o desiderabili, sono mostrati in maniera insistita. Accesso alla classificazione delle opere in sala

La classificazione delle opere approvata dalla Commissione è disponibile e liberamente consultabile sul sito
della Direzione generale Cinema e Audiovisivo all’indirizzo http://www.cinema.beniculturali.it/.

 

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.